Il Missionario

IL MISSIONARIO

“Se la fede ci fa essere credenti e la speranza ci fa essere credibili, è solo la carità che ci fa essere creduti! (Don Tonino Bello, Vescovo di Molfetta, 1935-1993)

Vorrei anzitutto presentarmi. Mi chiamo Don Furio Cesare, sono nato in Italia in un paesino che si chiama Albavilla (Como), figlio di emigrati che arrivarono e si stabilirono a Malmö nel lontano 1966. Dall’età di 11 anni mi trovo dunque in Svezia, ho frequentato la scuola come tutti, e mi sono diplomato in economia e commercio. La mia vocazione alla vita sacerdotale nacque in età molto giovane ma fu solo dopo diversi anni di esperienze di lavoro e di attività parrocchiale che mi decisi nel 1980 di rispondere “si” alla chiamata del Signore e all’età di 26 anni entrare in Seminario (prima a Milano e in seguito a Roma), iniziando una nuova tappa nella mia vita.

Sono stato ordinato a Malmö il 15 agosto 1987 e nominato nel 1988 a parroco a Uddevalla/Trollhättan dove svolsi il mio ministero per 6 anni. Nel 1994 fui inviato a Roma come Rettore del Collegio Svedese, luogo di formazione per i nostri futuri sacerdoti, e lì rimasi alla guida di questa istituzione per ben 15 anni. Nel 2008 lasciai il Collegio per concludere i miei studi in Diritto Canonico, e così feci ritorno dopo 16 anni alla nostra Diocesi di Stoccolma. Dopo aver ottenuto la grazia di trascorrere un anno sabbatico, soprattutto in Messico, con esperienze pastorali ricchissime, il nostro Vescovo Mons. Anders Arborelius, mi ha nominato dal 1 ottobre 2010, Vicario Giudiziale della Diocesi e Rettore della Missione Cattolica Italiana a Stoccolma. Incarichi che ho accettato con gioia e con grande entusiasmo.

Sono convinto che anche oggi, pur in contesto nuovo e con le difficoltà esistenti, le Comunità di lingua italiana sono indispensabili per consentire un cammino di fede a tante persone, per le quali l’appartenenza italiana resta un fattore importante. Per molti la Comunità italiana è sentita come un “sentirsi a casa”, dove ci si può sentire più a proprio agio e dare espressione ad una propria identità.

Un missionario però, ha soprattutto bisogno della fede e della carità, dei doni spirituali e umani di tutti. E questo è anche il messaggio che ci arriva dalla Parola di Dio; in un corpo tutte le membra sono necessarie, tutti hanno bisogno di tutti.

Siamo la Missione Cattolica Italiana e lo spirito missionario deve animare tutte le vocazioni e i ministeri anche laicali nella nostra comunità, perché i doni di Dio non sono date ai soggetti per loro stessi, ma per gli altri.

Mi affido a tutti voi, cari connazionali, con la certezza di trovare collaboratori, provenienti sia dai giovani come dalle famiglie, felici di iniziare un rapporto forte e responsabilizzante con me. Ma nello stesso tempo mi affido anche a tutti voi perché possiate sostenermi, custodirmi, correggermi e mi vogliate bene, come ad un pastore che con un cuore italiano ha scelto di dare tutta la vita per il suo gregge.

Don Furio