CRISTO RE DELL’UNIVERSO
- On 21 november, 2021
LETTURE: Dn 7,13-14; Sal 92; Ap 1,5-8; Gv 18,33b-37
Celebriamo la solennità di Nostro Signore Gesù Cristo Re dell’universo, ultima Domenica dell’Anno liturgico.
Gesù è il testimone fedele del Padre che regna sulla nostra vita e sull’umanità intera, dall’alto della croce, segno dell’amore gratuito e fedele. Lui, il principio e la fine, è il nostro Signore e a lui apparteniamo. A lui affidiamo ogni nostro progetto di bene, certi che ci sosterrà nel nostro cammino e ci guiderà verso la meta eterna, quando alla fine dei tempi ogni lingua proclamerà che Egli è il Signore.
Cari fratelli e sorelle, cosa fareste se un vostro amico venisse deriso, malmenato e offeso e vilipeso apertamente in mezzo ad una strada, e poi venisse portato in caserma, picchiato e messo a morte? Prendereste le difese o stareste a guardare? Facciamo le due ipotesi.
a). Prendo le difese. Mi faccio forza, cerco di reagire, ne dico quattro a chi offende il mio amico, sono talmente arrabbiato perché quelle offese sanno di calunnia che non ho paura di prenderle anche io le botte e probabilmente mi incarcerano insieme a lui e, spinti dalla rabbia, mi mettono a morte con lui.
b). Sto a guardare. La situazione è talmente difficile che sicuramente mi conviene guardare da lontano. Guardo quell’amico che sta subendo, lo so che sta subendo, so che viene calunniato, ho talmente tanta fiducia in lui che so che questo è vero, ma resto a guardare perché ho paura per me, per la mia vita!
Giudicate voi. Chi è il vero amico?
Nel popolo c’è chi sta a guardare, in quel popolo ci sono sicuramente gli amici di Gesù, quelli che hanno condiviso con lui un bel pezzo di strada, che hanno ricevuto le sue attenzioni.
In mezzo a quel popolo vorrei immaginarmi anche io: se ci riesci prova ad immaginarti. Prendi una decisione: difenderlo fino alla vita o lasciare che le cose prendano il suo corso, nutrire una speranza di salvezza per quell’amico che viene calunniato, processato, vilipeso. Peggio ancora sarebbe se, per farti grande con i capi, che lo deridono apertamente, accogli la loro richiesta di ”allontanarlo”.
Ti dicono: carissimo, se vuoi mantenere il tuo posto di lavoro, e vuoi che la famiglia tua sia al sicuro devi allontanarti da quello lì, altrimenti farai la stessa fine. Anche se il più delle volte ti telefoneranno per dirti: ”per prudenza, sarebbe bene che ti allontani da quella persona li è purtroppo oggetto di processi e converrebbe, per il bene di tutti, del gruppo, degli altri che anche tu ne stia lontano, ma per prudenza”!
Ma quella non è prudenza: è la vigliaccheria di chi usa e prende le distanze, di chi calunnia e sa che la calunnia è falsità, è menzogna e per mantenere la menzogna in piedi ”costruisce” le prove, perché ”le prove si possono costruire” con la menzogna di qualche persona influente, che magari conti nella società., ecc.
Con la mia immaginazione mi sono addentrato in un personaggio scomodo: il calunniato, il malmenato, l’indifeso, il processato, il condannato a morte e alla morte infame. Gesù è stato questo. E tutti possiamo essere quel Gesù, malmenato dai capi mentre il popolo sta a guardare.
Stare a guardare? Comodo! Tanti stanno a guardare, attendono che cambi qualcosa ma non prendono una decisione. Sarà solo la misericordia di Gesù a far cambiare quei cuori che, codardi, hanno abbandonato.
Gesù, un Re abbandonato, solo, senza nessuno. Sul trono della Croce si trova accanto una persona, di cui nemmeno sappiamo il nome, che per primo (da ultimo che era) riceve il Paradiso.
Oggi sarai con me in Paradiso. Non domani. Oggi, perché hai condiviso la mia pena, non sei rimasto a guardare come il popolo, non mi hai malmenato, hai riconosciuto nella tua colpa una verità e nella mia Signoria la tua fede.
Amen.