Lettera pastorale per la Quaresima 2022
- On 1 mars, 2022
{Quaresima 2022: inizia mercoledì 2 marzo e termina giovedì 14 aprile}
Attualmente si parla più di aiuto alla morte, o eutanasia, piuttosto che di aiuto alla vita, cioè supporto vitale.
Noi che siamo cristiani crediamo nel fatto che la vita abbia vinto sulla morte. “La morte è stata inghiottita nella vittoria” (1 Cor. 15:54). Gesù ha spezzato il dominio della morte attraverso la sua risurrezione dai morti. Per noi che siamo i discepoli di Gesù, la nostra grande gioia consiste, in ogni circostanza, nell’indicare la vita come un dono inestimabile che dobbiamo curare, proteggere e rispettare in tutti i suoi aspetti.
Noi che abbiamo ricevuto il dono della vita, abbiamo anche il dovere ed il privilegio di difendere l’assoluta inviolabilità della vita. Eppure – contemporaneamente – veniamo messi a confronto con una cultura della morte. Questo però non ci deve scoraggiare, anzi dobbiamo rafforzare il nostro impegno per una civiltà di vita e di amore. Sulle orme di Gesù e con l’aiuto dello Spirito Santo vogliamo proclamare il gioioso messaggio con le parole e con le azioni “Perciò, fratelli miei carissimi, rimanete saldi e irremovibili, progredendo sempre più nell’opera del Signore, sapendo che la vostra fatica non è vana nel Signore” (1 Cor. 15:58), dice Paolo per incoraggiarci ad agire al servizio della vita per tutti coloro che hanno bisogno del nostro aiuto. La parola “aiuto alla vita / supporto vitale” potrebbe davvero riassumere quello che è il nostro compito di vita come cristiani, qui ed adesso. Il compito e la vocazione della Chiesa è di aiutarci a vivere una vita buona e giusta seguendo Gesù, in modo che possiamo raggiungere la vita eterna. Questa vita, che abbiamo ricevuto senza averla dovuta guadagnare, grazie alla misericordia di Dio e alla assecondante volontà dei nostri genitori, è un dono inestimabile che di cui dobbiamo avere il massimo della cura. Allora diventa una benedizione per per noi stessi e per tutti coloro che incontriamo – e diventa anche un inno di devozione a Dio. “L’uomo buono tira fuori il bene dal buon tesoro del suo cuore” (Luca, 6:45), dice Gesù. Gesù vuole sempre aiutarci a riempire questo buon tesoro nel nostro cuore, in modo che noi possiamo farne uso per gli altri quando ne hanno bisogno, in qualunque modo ed occasione. Ecco allora che si parla di “aiuto alla vita”, di “supporto vitale”!
Ed è proprio in questo santo periodo di quaresima che è importante che noi lasciamo che Gesù aumenti le riserve del tesoro nel nostro cuore. Dobbiamo fare in modo di trovare tempo per la preghiera, per la lettura della Bibbia, per la confessione, per la penitenza, e per partecipare ancora di più alla messa, ora che la chiesa ha potuto di nuovo riaprire le porte a tutti noi. Noi stessi abbiamo bisogno di aiuto, di supporto alla nostra vita spirituale, e di gioia di vita, per potere a nostra volta esser di aiuto agli altri nella loro vita. Ognuno di noi chieda poi aiuto a Dio, in modo che possiamo trasmettere questo supporto vitale alla gente, vicina o lontana. La penitenza ed il digiuno che speranzosamente esercitiamo ci possono liberare dalla tirannia dell’egoismo e dell’avarizia, e quindi potremo offrire un concreto aiuto alla vita, un supporto vitale, a chi davvero ne ha bisogno.
“Ogni albero si riconosce dal proprio frutto” (Luca 6:44), dice Gesù. Abbiamo ricevuto la vita in dono affinchè noi producessimo buoni frutti. Non sono le nostre idee od opinioni a decidere se noi siamo fruttuosi al servizio della vita, ma le nostre azioni, quello che facciamo. “È così che una persona viene messa alla prova” (Sir. 17:7). Veniamo messi alla prova durante tutta la nostra vita affinchè si riveli la misura della nostra fede e del nostro amore. Non è mai troppo tardi per convertirsi, per cambiare! Nella sua incommensurabile misericordia Dio ci invita in ogni minuto della nostra vita a modificarci così da vivere una vita più ricca di amore al suo servizio e a servizio del nostro prossimo.
Ecco allora che si parla di “aiuto alla vita”, di “supporto vitale”!
La grazia di Dio è un dono continuo, che attimo per attimo può rinnovare il nostro animo e metterci in grado di fare ciò che è buono, giusto e vero.
“Il giusto fiorirà come palma” (Salmi, 92:13). Nella vita dei santi vediamo quello che Dio può fare nella vita di una persona normale. Siamo tutti chiamati a santificarci, ad essere trasformati dalla grazia di Dio e quindi produrre frutti al servizio della vita. C’è sempre qualcosa che possiamo fare per vivere il vangelo e rendere fruttuoso il messaggio di Gesù nel nostro ambiente. Spesso nei cuori delle persone c’è un’apertura maggiore di quella che crediamo! Se loro vedono la luce dell’amore di Gesù dentro di noi, qualcosa si può risvegliare anche in loro. Tutti possiamo partecipare a questo aiuto alla vita, a questo supporto vitale, che dona un significato più profondo alla vita delle persone intorno a noi.
Non abbiamo bisogno di aiuto alla morte, ma di aiuto alla vita, non di eutanasia ma di supporto vitale. Anche coloro che sono gravemente malati o inguaribili preferiscono vivere se ricevono il supporto vitale di cui necessitano, sia sul piano medico con medicine indispensabili per alleviare il dolore, che sul piano umano con cure ed amore. Aiutarli con questo è la nostra vocazione, la nostra chiamata in quanto discepoli di Gesù al servizio della vita. È così che la fase terminale della vita diventa fruttuosa. A volte è proprio allora che la riconciliazione ed il perdono possono avere l’ultima parola.
“La fornace prova gli oggetti del vasaio” (Sir. 27:5). Il divino Vasaio crea soltanto opere d’arte uniche. Ogni essere umano è creato ad immagine e somiglianza di Dio. La vita gli viene donata affinchè porti frutto e per irradiare un po’ della bontà e verità di Dio. Allo stesso tempo viene messo alla prova durante tutta la sua vita in tutto quello che succede. Nella sua pietà Dio ci vuole aiutare ad affrontare tutte le sfide e difficoltà della vita.
Ecco allora che si parla di “aiuto alla vita”, di “supporto vitale”!Abbiamo la nostra libertà umana di scegliere la giusta via. Perciò dobbiamo imparare ad aprirci alla volontà di Dio per ricevere la sua guida. La Chiesa ha il meraviglioso compito di esserne l’intermediario. Perciò dobbiamo essere ricettivi verso la sua voce ed ascoltare la Chiesa quando vuole trasmetterci il messaggio di aiuto alla vita da parte di Dio. In questo periodo di individualismo alcuni sembrano avere difficoltà a recepire ed accogliere il messaggio della Chiesa. Confusione, messaggi contrastanti e varie teorie di cospirazione si diffondono con la velocità di un lampo. Quindi è ancora più importante che non ci stanchiamo di pregare e di fare penitenza durante la santa quaresima! Diventa il nostro contributo all’aiuto alla vita, al supporto vitale per rinforzare l’unità della chiesa e aiutare tutto il popolo di Dio a ricevere il messaggio portatore di vita della Pasqua, e a trasformarlo in azioni concrete proprio nel mezzo della nostra società, dove la cultura della morte rischia di infiltrarsi e prendere il soppravvento.
Perciò preghiamo in modo particolare per la pace in Ucraina.
“Siano rese grazie a Dio, che ci dà la vittoria per mezzo del Signore nostro Gesù Cristo!” (1 Cor. 15:57). Gesù ha veramente trionfato sulla croce, attraverso la sua risurrezione. La vittoria della Pasqua ha trasformato tutta la nostra vita. Perciò dobbiamo appropriarci di questa vittoria della vita e spargere questo messaggio di gioia con parole e con i fatti. Durante questo periodo quaresimale cerchiamo di tenerne conto in modo da trasmettere questo aiuto alla vita, questo supporto vitale, a tutti quelli che Dio manda sul nostro cammino.
Stoccolma, 11-2-2022
Festa di Nostra Signora di Lourdes
+Anders Arborelius ocd