XIII DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO (C)
- On 25 juni, 2022
Letture: 1 Re 19, 16.19-21; Sal 15; Gal 5,1.13-18; Lc 9,51-62
La Liturgia della Parola ci propone oggi una triplice chiamata: Eliseo, Paolo e i discepoli nel Vangelo. Dio incontra l’uomo nelle situazioni più diverse, nelle sue paure e perplessità e anche nei suoi slanci di generosità, ma chiede comunque di fare un cammino che è al tempo stesso esigente e liberante. Questo ci porta a riflettere sul senso della sequela cristiana: come cristiani siamo chiamati a condividere il destino di Gesù. La fede sta proprio nel riconoscere Gesù e nell’accettarlo con una adesione totale alla sua persona.
Il Vangelo di questa XIII domenica del Tempo Ordinario lascia un po’ l’amaro in bocca. Siamo sempre così abituati a vedere un gesto docile, determinato, ma sempre comprensivo, capace di guardare sempre alla persona, oltre ogni cortina di peccato, persino la più spessa. Nulla, nessuna colpa riesca a offuscare la tenerezza di Gesù che, con parole e gesti, raggiunge sempre il suo interlocutore e lo apre alla pienezza, all’incontro, al perdono.
Eppure in questo brano qualcosa va storto: come se Gesù usasse due pesi e due misure. A chi gli si avvicina offrendosi come discepolo Gesù non risparmia puntualizzazioni e chiarimenti.
Ma sono davvero misure e pesi diversi? Forse sì, ma usati con estrema consapevolezza… e di fatto i conti tornano.
Chi è lontano da Dio – uomini e donne che hanno fatto di una vita intrisa di consapevole peccato una scelta – ha bisogno di fare esperienza di riconciliazione, ha bisogno di essere incontrato da Dio, riportato al suo amore. Deve poter fare esperienza di misericordia, di tenerezza, di comprensione. Perché solo chi si avvicina può risollevare.
Ma chi di Gesù si fa discepolo, chi sceglie di vivere la sua vita e far propria la sua missione, beh… costui o costei non può cincischiare, non può permettersi di fare domani quello che dovrebbe fare oggi, non può mettere se stesso o se stessa e i propri personali bisogni sempre avanti. È una questione di priorità scelte… e scelte volontariamente, liberamente e responsabilmente.
È come se Gesù dicesse… oggi come ieri: seguirmi non è obbligatorio; non devi lasciare tutto a ogni costo, ma se lo fai allora devi metterti in gioco seriamente, continuamente, rigorosamente. Perché la tua vita, come la mia diventa strumento di salvezza.
Buon cammino allora, a tutti noi!