ASCENSIONE DEL SIGNORE (B)
- On 16 maj, 2021
LETTURE: At 1,1-11; Sal 46; Ef 4,1-13; Mc 16,15-20
Il Signore ascende al cielo per restare per sempre con la sua Chiesa. Non quindi una partenza, un distacco doloroso che prelude ad una perdita, ma un compimento che si realizza attraverso una presenza diversa. Che cosa sta, dunque, al centro della celebrazione odierna? Ecco il mistero che contempliamo e celebriamo nella gioia: Gesù ascende al cielo non per abbandonarci, ma per portare a compimento la sua missione e il nostro futuro.
Quando sono stato battezzato, e penso anche per la maggior parte di voi, sinceramente…non capivo niente. Gesù ci invita a credere…prima ancora di essere battezzati.
Ora, per noi, cristiani che crediamo ancor prima di nascere, questa fase del credere è successiva al nostro battesimo. Perciò in tanti…siamo cristiani sulla carta e molto molto poco nella vita.
In tanti non abbiamo scelto la fede in Gesù: abbiamo scelto ”gli odori della fede” anziché la ”bistecca” vera e propria. I ”contorni” della fede non sono la sostanza.
Appare come un paradosso: Gesù antepone il credere al battesimo. Tanti genitori battezzano i propri figli senza credere..
Eppure, ogni sacramento ha bisogno di fede: anche il matrimonio, senza la fede…si risolve con gli avvocati. Con la fede nel Signore ogni sacramento produce effetto, lavora e agisce.
Io sono nato cristiano, mi è stato trasamesso fin da piccolo il dono della fede, ma non sono sicuro, credo di aver iniziato ad avere fede quando mi sono messo in discussione ed ho detto: devo seguire Gesù e devo vivere diversamente da come vivo adesso. Non tanto nelle cose che facevo, quanto nelle motivazioni, credo di essere cambiato da quel momento. E poi, ho capito che la mia strada poteva essere quella di una missione ancora più forte con Gesù.
L’ascensione di Gesù è un momento che richiede tanta tanta fede: perché Gesù gli apostoli non lo vedranno più, perché d’ora innanzi dovranno fidarsi della forza che Gesù dona loro…
Com’è difficile andare avanti senza il leader.
Ricordo quando cambiò il vescovo nella nostra Diocesi: senza il leader ci sentivamo persi. Io, che ero ancora agli inizi del mio sacerdozio, non capivo chi mi avrebbe guidato, ma mi fidavo dei miei colleghi più grandi. Invece, proprio in loro ho trovato smarrimento, in alcuni anche paura di andare avanti! Poi, ci siamo rimboccati le maniche ed abbiamo messo in pratica tutti gli insegnamenti che fino ad allora il vescovo ci aveva dato: ed abbiamo scoperto di essere cresciuti. Quando si ha fede? Nel momento in cui si sa camminare da soli, sapendo che la forza ce l’hai dentro. Per noi, poi, questa forza non è psicologica, ma è lo Spirito Santo: noi non siamo soli, non possiamo avere paura!
Allora, Ascensione è anche la festa della gioia: la gioia di sapere che il Signore non è più presente soltanto in un luogo…ma dovunque, ti è accanto, è in te…!
Credo che sia giunto il tempo di rafforzare la fede: non a parole (ne dico già tante io, ne dice tante il politicante di turno o i moderni guru televisivi ).
I fatti sono la prova decisiva che si sta ”credendo” e si sta attuando il battesimo che è l’unità forte e impossibile da sciogliere con Cristo!
Avere fede è gioia di sapere che il Signore libera dal male, dal Maligno, dal peccato…e ti illustra una via di felicità vera: la sua volontà! Ma bisogna partire! Guai a chi non parte! Guai a chi ha paura di camminare!
Guai a chi ha paura di andare….guai guai guai!
Non vi nascondo che la paura, talvolta, si è impadronita di me e non sono sempre andato dove il Signore voleva! Chiedo perdono.
Chiediamolo insieme, amici, perché è bello andare dove il Signore vuole, anche se questo significa non essere capiti dagli altri, dalla famiglia, dai superiori, dal mondo delle apparenze.