IV DOMENICA DI AVVENTO (C)
- On 19 december, 2021
Letture: Mi 5,1-4, Sal 79, Eb 10,5-10, Lc 1,39-45
In questa scena, due donne si incontrano e, pur non avendo parlato l’una con l’altra, conoscono i misteri che Dio aveva operato: l’una, vecchia era rimasta incinta; l’altra pure, incinta senza rapporti sessuali.
Tutta la scena è caratterizzata da un atteggiamento: lo STUPORE.
Stupore per una donna rimasta incinta in tarda età; stupore perché il bambino fa le feste al saluto di Maria; stupore per un incontro che è presagio di ciò che accadrà: Giovanni (che preparerà la via al Signore) e Gesù (che è il Messia).
Se togliessimo lo stupore, questa pagina non avrebbe senso. Sarebbe una pagina quasi fiabesca, che poco avrebbe da dirci. È lo stupore che ci dice tutto.
Stupore è accoglienza del piano di Dio; stupore è sapere che Dio sta operando; stupore è umiltà. Chi si stupisce, oggi? Pochi ci stupiamo. Sappiamo tutto. Sappiamo più cose di Dio, che non c’è più posto per lo stupore. Ormai sappiamo anche come vivere il Natale. Sappiamo che dovremo addobbare le nostre case in un certo modo. Che poi dovremo andare a comperare dei regali. Che dovremo mettere sulla tavola tante cose da mangiare. Che i nostri presepi saranno in quel modo là. Che a mezzanotte suoneranno le campane a festa. Che ci sarà il trambusto in chiesa per la gente che viene soltanto a Natale a lavarsi la coscienza. Che poi, dopo la messa di Natale chi si è visto si è visto. Che poi la vita, con Cristo o senza Cristo, per molti fa la stessa cosa. Che ascolteremo il vangelo di una coppia che deve partorire e non trova posto nell’albergo di Betlemme, ma poi non ci faremo nessun problema per i barboni che sostano un pò dappertutto.
Oggi non ci stupiamo più di niente. Sappiamo tutto. Abbiamo programmato tutto, anche lo stupore. Non c’è più posto per Dio nella nostra vita. Non c’è più posto per la novità.
Diversi anni fa, nella scuola dove insegnavo religione, sapete che cosa mi dissero un gruppetto di giovani, a cui si era fatta la proposta di fare il presepe vivente? ”No, grazie, non sappiamo di che cosa si tratta, e le novità non ci piacciono”!!!
Capite? Dei giovani mi hanno detto: ”le novità non ci piacciono!”. E che giovani siete? Siete quei giovani che rifiutano le cose dei genitori…e poi però agiscono allo stesso modo. Siete quei giovani che contestano sempre tutto…ma poi fate sempre le stesse cose e vi rifugiate nel passato, nel tradizionale. Siete quei giovani che vi credete moderni perché vestite in un certo modo, o avete un piercing da paura, ma poi guai a chi vi propone una novità, una cosa diversa….
È chiaro che in un mondo fatto così, con questi giovani, lo stupore non può trovare posto. E questo vangelo non sarà capito.
E lo stesso Signore non potrà nascere nella vita di nessuno. E continueremo a fare le stesse cose di ieri. E vivremo il Natale soltanto in superficie, per quelle atmosfere che ci ricordano l’infanzia, per quel tran-tran che corre su e giù per regali; per quelle nottate con gli amici; per i panettoni; per le palle sull’albero; per le luci sui balconi… …ma, ha senso tutto questo?