I DOMENICA DI QUARESIMA (ANNO B)
- On 21 februari, 2021
Lo spirito sospinse Gesù nel deserto.
Questa è una cosa importante per l’inizio della nostra Quaresima, Quaresima che è iniziata mercoledì scorso, mercoledì delle ceneri.
E ogni anno iniziamo la Quaresima accompagnando Gesù nel deserto, dove lo Spirito lo “spinge”, subito dopo essere sceso su di lui in forma di colomba, mentre Gesù usciva dalle acque del Giordano, dopo il battesimo amministrato da Giovanni.
Gesù ha ricevuto il battesimo per portare la buona notizia ai poveri, per sanare i cuori affranti, per predicare il vangelo, il regno di Dio, insomma per fare il Messia, e cosa fa invece? Va nel deserto. Tanti hanno imitato Gesù che va nel deserto, molti hanno scelto uno spazio per fare il deserto.
Noi invece siamo chiamati a scegliere un tempo per fare il deserto, un tempo dove fare un po’ di posto, un po’ di silenzio attorno a noi, per ritrovare la via del nostro cuore.
Nel capitolo due di Osea c’è scritto così quando Dio parla del suo popolo come di una sposa: “La porterò nel deserto e parlerò al suo cuore” (Os 2,16). Ecco la Quaresima è quello che ci offre la Chiesa per fare un tempo di deserto, 40 giorni di deserto non in maniera negativa, come un luogo arido, ma in maniera positiva, un po’ come una cura di disintossicazione per la nostra anima, per il nostro spirito, per il nostro cuore.
Perché vedete, nella nostra vita facciamo frequentemente l’esperienza di incontrarci in luoghi o di passare dei momenti dove tutto sembra perdere senso, dove non troviamo più i nostri punti di riferimento, dove ciò che era importante sembra perdere di spessore e ci lasciamo condurre da cose improvvisate, da persone non conosciute… Usiamo espressioni come: “è un caos!” oppure: “mi sento arido!” (per non dire di peggio!). Noi andiamo nello spazio ma non conosciamo il nostro cuore, alla televisione guardiamo spettacoli, fiction, ma non la realtà.
E quando siamo nella realtà, quando siamo nell’autobus che cosa facciamo? Mettiamo un casco, sentiamo la musica, non cerchiamo di collegarci con gli altri.
E poiché il silenzio ci fa paura, non ci restiamo con noi stessi, ci mettiamo la musica: è di nuovo essere nella fiction, non nella realtà.
Nel libro dell’Esodo c’è scritto che il faraone diceva degli ebrei ai suoi ministri: “Pesi il lavoro su questi uomini e siano tenuti impegnati così che non diano retta alle parole di Mosè e non pensino a sottrarsi alla schiavitù” (Es 5,9).
Chi sono i faraoni di oggi? Sono quelli che dicono: riempiamo di chiasso questi giovani e siano storditi, così non pensino e non decidano loro ma seguano le mode, comprino quello che vogliamo noi, consumino i prodotti che diciamo noi.
Pensateci bene, ci svegliamo la mattina con la radio, e c’è la pubblicità, andiamo al lavoro andiamo a scuola e vediamo la pubblicità sui pannelli, o in macchina con la radio; torniamo a casa, accendiamo la televisione e abbiamo la pubblicità, andiamo su internet, apriamo you-tube, e c’è pubblicità, vogliamo guardare e leggere il giornale e cosa troviamo? La pubblicità. Dalla mattina alla sera ci viene detto: “Compra, compra, compra”.
Apple è un grande faraone, ogni sei mesi c’è un nuovo iPhone, iPad, iMac che esce, e sei sempre in ritardo di qualcosa, tu devi comprare. I saldi non durano più una settimana ma mesi, perché tu devi comprare.
La quaresima è un cammino che comincia nel deserto, dove per quaranta giorni Gesù è vissuto, tentato da satana, in compagnia di animali selvaggi e servito dagli angeli.
Quaranta giorni che ricordano il cammino del popolo di Israele, dove ha imparato piano piano a conoscere Dio e ha compreso come è difficile essere fedele alla sua parola.
Le fiere e gli angeli ricordano la condizione dell’uomo nel paradiso terrestre.
Quando esce dal deserto Gesù può annunciare che il Regno di Dio è vicino: Lui per primo ne fa esperienza, sente Dio suo Padre vicino nei momenti di difficoltà, sente che la vita, pure minacciata, è protetta continuamente da Dio, è protetta dal caos.
E con questa fiducia può chiamare gli uomini alla conversione. Ognuno di noi è invitato in questa quaresima a rispondere a questo appello, a fare memoria dei diluvi e dei deserti per i quali la sua vita è passata o sta passando, per trasformarsi in storia di ricostruzione, di vita. Amico mio: Dio sta vicino alla tua vita, abbi fiducia in Lui. Dio non ci toglie la tentazione, ma ci accompagna ad affrontarla nella fiducia (questo è anche il senso della richiesta del Padre Nostro: non abbandonarci alla tentazione quando siamo tentati).
Perché vedete, l’occhio serve a guardare, ma ci è stata anche data la palpebra per coprirlo.
Noi dobbiamo vivere la Quaresima per cercare il volto del Signore della nostra vita e trovandolo scopriremo che è in noi e nei nostri fratelli